CINEFORUM 2017/18 Si parte!

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Giovedì 16 novembre alle 19 torna il cineforum nell’aula magna di via Monte Resegone. Dopo l’apprezzato Do the right thing dell’anno scorso, il tema scelto per quest’anno è Il lavoro rende liberi. Ancora una volta saremo accompagnati dal critico Alberto Crespi, presente in sala ad ogni proiezione, e da tanti altri ospiti che animeranno il dibattito e la discussione che seguiranno ogni film.
Le tensioni economiche, le condizioni sociali e la Depressione dei primi anni 30′ negli Stati Uniti sono lo scenario della prima pellicola proposta, quella appunto del 16 novembre: Tempi moderni di Charlie Chaplin. In questo capolavoro del cinema muto, Chaplin agisce da regista, sceneggiatore e attore evocando e rappresentando il difficile contesto sociale nel quale si andava sviluppando il rapporto uomo-macchina nelle fabbriche del primo dopoguerra.
Il recente (2016) Sole, cuore, amore di Daniele Vicari sarà in scena il 14 dicembre.Dopo aver diretto diversi documentari e aver raccontato le terribili violenze seguite al G8 di Genova in Diaz-don’t clean up this blood (2012), Vicari sceglie stavolta di raccontare la storia di due persone comuni, due amiche diverse tra loro, ma entrambe in continua lotta con i problemi quotidiani. Il filo conduttore è il lavoro che non c’è o che è difficile da sostenere.
Aprirà il 2018 con la proiezione del 25 gennaio Il figlio di Saul (2015) di Laszlo Nemes: durante il nazismo, Saul, ebreo ungherese membro dei Sonderkommandos (costituiti da prigionieri dei nazisti costretti a collaborare nei lager con i loro aguzzini e in particolare a lavorare ai forni crematori) va alla ricerca di un rabbino per tentare di dare degna sepoltura a una giovane vittima dello sterminio che egli crede il proprio figlio. Il film, presentato al Festival di Cannes del 2015, si è poi meritato un Oscar come miglior film straniero nel 2016 e un Golden Globe nello stesso anno.
Due settimane più tardi, l’8 febbraio, sarà la volta di un capolavoro del cinema italiano I soliti ignoti di Mario Monicelli (1958). Un cast eccezionale (Gassman, Mastroianni e Totò) è impegnato in questo pilastro dell’allora nascente commedia italiana: una sgangherata combriccola di ladri-in realtà dei poveri diavoli senza lavoro- tenta un colpo al Monte dei Pegni destinato a fallire miseramente, evidenziando l’emarginazione dei personaggi dalla società del benessere.
L’8 marzo, festa della donna, sarà in scena Mi piace lavorare (2004) di Francesca Comencini. La vita di Anna, mamma single e segretaria, cambia radicalmente quando una multinazionale rileva l’azienda per cui lavora; inizia per lei una storia di mobbing e di tradimenti da parte di colleghi che credeva amici. Il mondo crolla addosso alla protagonista, ma lo svilimento che subisce sul posto di lavoro la porterà a reagire, far causa all’azienda e a vincerla.
Dopo un ingiusto licenziamento, Angie, donna energica e piena di grinta, si mette in proprio insieme all’amica Rose nel film di Ken Loach In questo mondo libero (2007), che verrà proiettato il 29 marzo. Le due protagoniste, deluse dalle proprie esperienze lavorative, decidono di riversare i loro sogni nel progetto di un’ agenzia che permetta ai disoccupati stranieri emigrati in Inghilterra dai paesi dell’Est europeo, di trovare un impiego. Il mondo del lavoro fatto di prevaricazioni e sfruttamento le porterà a mettere in discussione sia l’impresa, che la loro amicizia. La drammaticità del film fornisce più di uno spunto di riflessione sull’immigrazione e il lavoro precario nella Gran Bretagna di oggi.
Ne L’ordine delle cose di Andrea Segre (2017), di scena al cineforum il 12 aprile, Corrado, alto funzionario del Ministero degli Interni, deve risolvere il problema dei viaggi illegali dalla Libia verso l’Italia. Il suo lavoro viene compromesso quando conosce Swada, una donna somala che sta cercando di raggiungere il marito in Europa. Il protagonista si vede costretto a trovare un punto d’incontro per tenere insieme la legge di Stato e l’istinto umano di aiutare chi è in difficoltà.
Marion Cotillard interpreta Sandra, un’impiegata di un’azienda di pannelli solari nell’ultimo film in rassegna quest’anno, Due giorni una notte (2014), diretto e prodotto dai fratelli francesi Jean-Pierre e Luc Dardenne, in cartellone il 3 maggio. Sandra ha due giorni e una notte per convincere i propri colleghi di lavoro a rinunciare a un bonus di produzione di 1.000 euro per evitare il suo licenziamento, l’alternativa è sprofondare nella depressione.

Andrea Gardiman e Luca Rochetich

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